Proprio l’altro
giorno, il 2 Aprile 2013, si è verificato qualcosa di assurdo quanto di
inaspettato che è passato troppo presto in secondo, se non in terzo,
piano. “I club pedofili hanno il diritto di esistere”, frase che
riassume la sentenza shock della Corte d’Appello olandese. Ebbene si,
avete letto bene, in Olanda si è dato il via libera alle fondazioni che
promuovono la pedofilia nonostante, oltre a foto e testi presenti sul
sito web, ci siano alcuni membri che sono stati condannati per reati
sessuali. Questo (mis)fatto andrebbe contro i valori del più libertario
d’Occidente (l’Olanda) ma, nonostante ciò, i giudici hanno sentenziato
che la società olandese è abbastanza “resistente” per affrontare
“le dichiarazioni indesiderabili ed il comportamento aberrante”
della fondazione pro-pedofilia in questione (lo “Stitching Martij”).
Sarà la società olandese a dover sottostare a una simile nefandezza e
non il club pedofilo ad essere, una volta per tutte, abolito.
In Italia, paese
considerato tra i paesi più “primitivi” e “conservatori” d’Europa, non è
accaduto niente di tutto ciò. Ma il fiore, se pronto, non ci mette molto
a sbocciare. E il paragone con il fiore per quanto causale è anche
inappropriato. Un bel po’ di anni fa, parliamo del 1998, a Bologna ci fu
un convegno nel quale i radicali sostenevano che la pedofilia come gusto
sessuale è lecita, basta che non diventi un azione criminale. E ancora “Contestare
le forme di una crociata antipedofila non significa riconoscere il ‘buon
diritto’ di qualcuno a intrattenere relazioni sessuali con bambini in
tenera età, ma si tratta di difendere il ‘buon diritto’ di ciascuno a
non essere giudicato e condannato solo sulla base della riprovazione
morale suscitata da proprie preferenze sessuali”.
Insomma, i
radicali sostengono che l’essere pedofilo sia una consapevole e giusta
presa di coscienza riguardo la propria preferenza sessuale. A me
piacciono i bambini, li amo, perché non posso soddisfare il mio
desiderio amorevole? Questo è il ragionamento. Tutto ciò è assurdo,
tutto ciò è pericoloso. Ciò è assurdo perché la pedofilia viene messa
sullo stesso piano di qualsiasi altra preferenza sessuale, qualsiasi
essa sia. Ciò è pericoloso perché i radicali pensano veramente che la
“cultura della pedofilia” sia scindibile dalle terribili azioni
pedofile. Cosi era il discorso di Maurizio Turco volto a giustificare
ancora una volta la pedofilia come un “orientamento sessuale”. “Premesso
che i fatti di oggetto delle cronache di questi anni non sono episodi di
‘pedofilia’ ma di pura violenza e criminalità (come se ci fosse
differenza tra le due cose, ndr), e come tali devono essere considerati
e perseguiti, voglio aggiungere che è del tutto inaccettabile la
criminalizzazione di un orientamento sessuale in quanto tale, di un modo
di ‘essere’, di uno ‘stato’…si tratta di affermare il diritto di tutti e
di ciascuno a non essere condannati sulla base della riprovazione morale
che altri possono provare nei confronti delle loro preferenze sessuali.
Criminalizzare i ‘pedofili’ in quanto tali, al contrario, non serve a
‘tutelare i minori’, ma solo a creare un clima incivile, né umano, né
cristiano”.
Per i radicali,
ormai è chiaro, esiste un “modo di essere”, uno “stato” di pedofilia
indipendente dalla volontà del soggetto. Siamo di fronte allo
sdoganamento della pedofilia come scelta di vita. Siamo di fronte alla
comprensione e quasi alla sensibilizzazione nei confronti dei pedofili e
di chi si dichiara tale.
Ormai, oggi, si
tende ad assecondare qualsiasi cosa, qualsiasi capriccio, qualsiasi
desiderio. “Perché vietarlo?” questa è la domanda che si pongono coloro
che sono, è assurdo dirlo, pro-pedofili. La risposta è semplice: in
gioco non c’è il proprio “egoismo”, la tua voglia di “assecondare tutto
e istituire assurdi diritti”, la tua brama assurda di esaudire i
desideri perversi di gente perversa. In gioco c’è anche la sicurezza, la
protezione ma, soprattutto, la dignità di un bambino che, li per li, può
non comprendere ma che quell’esperienza, quello schock se lo porterà
avanti per tutta la vita. Perché commettere tali assurdità? Perché
legittimare azioni e culture che, né in cielo e né in terra, potranno
mai essere legittimate?
Attenti perché i pedofili esistono ma esiste anche questa forte cultura pro-pedofilia veicolata quasi liberamente. Ecco “il progresso”. Eccolo; e proviene da gente che al primo caso di pedofilia nella Chiesa urlava allo scandalo. Stiamo attenti e alziamo la voce.
Attenti perché i pedofili esistono ma esiste anche questa forte cultura pro-pedofilia veicolata quasi liberamente. Ecco “il progresso”. Eccolo; e proviene da gente che al primo caso di pedofilia nella Chiesa urlava allo scandalo. Stiamo attenti e alziamo la voce.
FONTE: http://www.disinformazione.it/pedofilia4.htm
Io spero che ciò che intendessero i radicali fosse piuttosto la presa di auto-coscienza di avere questa malsana idea, cosa che poi permetterebbe di lavorarci sopra o perlomeno di controllarla. Solo ciò che si conosce si può combattere. Le associazioni sono ovviamente altro discorso: un conto è un auto-riconoscimento a fine terapeutico e preventivo, un altro un club che sembra piuttosto un riconoscimento e, come tale, ovviamente pericoloso, anche se ufficialmente contrasta le "vie di fatto". L'esistenza di un club del genere non ha alcuna giustificazione e sorprende che un paese europeo la ammetta :-(
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